Ciclo di incontri “Giustizia e politica”
Nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex ASL) incentrati sul tema Giustizia e Politica, la Fondazione Banco di Napoli e l’Associazione ASTREA propongono un ciclo di incontri aperti al pubblico che si terrà presso la Fondazione Banco di Napoli (via dei Tribunali, 213).
Il percorso proposto, nella sua prima edizione, intende approfondire il rapporto tra Potere Politico e Potere Giudiziario. Se la storia delle istituzioni è (anche, ma non solo) storia dei rapporti istituzionali, cioè delle dinamiche, a volte aspramente conflittuali, che segnano la convivenza dei pubblici poteri all’interno degli ordinamenti statuali, la storia dei rapporti tra Potere politico e Potere giudiziario ne costituisce uno degli aspetti più significativi per la piena comprensione delle forze che, con diversi risultati, interagiscono all’interno del sistema politico.
Quali sono i confini che devono essere rispettati perché non sia leso il principio della separazione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto? Quali sono i valori ai quali il giudice deve ispirarsi nell’esercizio delle sue funzioni? Cosa significa esattamente la previsione dell’art. 101 della Costituzione, secondo cui “La Giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”? La Storia ha sempre conosciuto giudici indipendenti dal Potere politico.
A queste domande si cercherà di dare risposta attraverso il menzionato percorso, che si propone di articolare nei quattro seguenti incontri:
7 novembre 2019 – INCONTRO APERTO AL PUBBLICO
9:30-12:30
Introduzione al diritto, lezione e discussione con Orazio Abbamonte, Gennaro Carillo, Bruno D’Urso e Massimo Tita.
22 novembre 2019 – INCONTRO APERTO AL PUBBLICO
9:30-12:30
Introduzione, proiezione e discussione sul film “Porte aperte” di Gianni Amelio tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia.
16 dicembre 2019 – INCONTRO APERTO AL PUBBLICO
9:30-12:30
La figura di intellettuale di Leonardo Sciascia, discussione con Domenico Ciruzzi, Giovanni Fiandaca, Salvatore Nigro, Pasquale Sabbatino.
Introduzione di Alfredo Guardiano. Coordinamento di Gianvito Brindisi. Conclusioni di Orazio Abbamonte.
Per la locandina con il programma da scaricare cliccare qui.
Leonardo Sciascia (1921-1989) è stato uno dei più grandi, nonché dei più scomodi intellettuali italiani del XX secolo. Ha affrontato, con grande raffnatezza di pensiero e di stile, nodi irrisolti della nostra storia repubblicana: la questione mafiosa, il caso Moro, il caso Tortora – per fare solo qualche esempio – hanno trovato nei suoi scritti letterari, saggistici e giornalistici uno spazio di inchiesta, di elaborazione e di denuncia estremamente lucido che non ha eguali in Italia. Più in generale, Sciascia ha rielaborato il meglio della cultura italiana e di quella francese – Manzoni e Pirandello, Voltaire e Gide, tra gli altri – per indagare e contestare l’invisibilità del potere, i suoi arcana imperii, il suo essere altrove rispetto ai luoghi istituzionali, come anche l’ambiguità e l’irresponsabilità dell’esercizio della giustizia. Se i suoi scritti presentano spesso una tonalità pessimistica, mai questo pessimismo è stato d’ostacolo alla denuncia dell’intollerabilità dell’esercizio del potere, e mai è stato indice di rassegnazione rispetto a presunte leggi di necessità del reale. Ha così non solo riaffermato e riattivato, come spesso si ricorda, un’istanza critica di tipo illuminista, ma ci ha lasciato in eredità due imperativi etici, prima che politici, fondamentali: non godere dell’esercizio del potere; giudicare a partire dalla ripugnanza a giudicare. A trent’anni dalla sua scomparsa, con l’odierna giornata di studio la Fondazione Banco di Napoli, insieme ad Astrea Sentimenti di Giustizia e alla Fondazione Premio Napoli, intende onorare la memoria del grande scrittore siciliano e riaffermare l’attualità della sua pagina.
27 marzo 2019 – INCONTRO AI SOLI GENITORI DELLE CLASSI PARTECIPANTI
15:30-18:30
Incontro di presentazione dei lavori svolti dagli studenti sulla base degli stimoli raccolti durante il percorso. I lavori potranno essere svolti in gruppo o individualmente secondo formule espressive individuate dagli stessi studenti.