LA MENZOGNA VERA
di Francesco de Matteis
Lo incontrerò prima che faccia buio. Lo incontrerò prima di fuggire. Conosco Nicolò Radolovich per fama e per avergli parlato una notte, un’intera notte, che era una notte buia. Il suo desiderio è genuino, la sua fama di verità è forte più di quella di altri committenti che hanno alimentato la mia possibilità di fare arte. Ho visto Nicolò piegarsi in due per le fitte allo stomaco quando mi ha descritto la scena della Madonna col Bambino in braccio che vuole che io dipinga per lui. Ho sentito la sua speranza di placare quelle fitte nell’immaginare il coro degli Angeli e l’armonia dei Santi che vuole rappresentati nel quadro. Ho riconosciuto nella sua committenza qualcosa che in altri casi non ho potuto incontrare. Andando incontro a Nicolò ho visto lo stesso tormento dal quale fuggo, lo stesso strazio che è lo strazio della mia anima e dei corpi che dipingo. A Nicolò devo qualcosa di diverso da ciò che ho dato agli altri. Ciò che ho da consegnargli è nulla ed è il senso più vicino a ciò che è. In tanti hanno ammirato la potenza delle mie figure, in tanti sono rimasti folgorati dalle tenebre delle mie rappresentazioni e in tanti hanno accettato la mia grandezza per placare la loro inquietudine, per sfamare la loro necessità di violenza, per guardare da fuori un dolore che è di tutti. Ho ingannato tutti loro sin dalla prima pennellata. Ho inteso fare della forza genio e ho raccolto la benevolenza di chi era disposto ad allontanarsi dalla verità. Con Nicolò sarà diverso. A lui devo altro. Lo incontrerò e accetterò i 200 ducati come anticipo per un quadro che non si farà mai e che è l’opera più vera che io possa produrre. […]