Quaderni dell'Archivio Storico - nuova serie online https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico <p>I "Quaderni dell'Archivio Storico" <em>(nuova serie online)</em> si propone di essere un'espressione dell'identità della Fondazione Banco di Napoli, traducendo, in continuità con i suoi fini originari, i molteplici obiettivi della Fondazione, dalla valorizzazione dell'imponente Archivio, in gran parte ancora inesplorato, alle voci poliedriche della cultura e della filantropia, che storicamente creano reti fittissime e proficue che collegano il Meridione a tutta Europa. Tutti i testi pubblicati in QASBN sono vagliati, secondo le modalità del "doppio cieco" (<em>double blind peer review</em>), da non meno di due lettori individuati in un'ampia cerchia internazionale di specialisti.&nbsp;</p> Fondazione Banco di Napoli it-IT Quaderni dell'Archivio Storico - nuova serie online 1722-9669 Le memorie scritte del welfare campano: passato, presente e prospettive future https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/68 <p>Il presente contributo vuole essere una breve riflessione critica sulla documentazione degli antichi enti assistenziali, in particolare, e sugli archivi comunali campani, in generale, analizzandone sia le vicende esterne degli ultimi cinquant’anni, sia le prospettive future in termini di recupero e valorizzazione delle&nbsp;memorie scritte locali.</p> Salvatore Marino ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 7 21 150 di vita della scuola superiore d’agricoltura di Portici https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/69 <p>Vengono descritte le vicende che hanno condotto all’istituzione a Portici della&nbsp;Scuola Superiore d’Agricoltura nel 1872 e i primi anni della sua attività. La&nbsp;Scuola, caratterizzata da una notevole autonomia direzionale ed amministrativa,&nbsp;sin dall’inizio reclutò docenti di grande valore che si impegnarono con competenza e dedizione nella didattica e nella ricerca scientifica riuscendo ad inserirla&nbsp;tra le migliori istituzioni europee del settore.<br>Nei primi anni del Novecento la Scuola, unica nel meridione d’Italia, fu impegnata in tutti i settori allora strategici per il progresso dell’agricoltura e contribuì in modo significativo alla crescita delle produzioni agricole meridionali. <br>Negli anni tra i due conflitti mondiali la Scuola di Portici continuò ad affermarsi&nbsp;sia in campo didattico che di ricerca scientifica avvalendosi di un corpo docente&nbsp;di prestigio e fu sempre presente, in modo prevalente, in tutte le più importanti <br>manifestazioni riguardanti l’agricoltura italiana. Ma, nel 1935, a seguito di provvedimenti legislativi generali, fu trasformata in Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli, perdendo parte dell’autonomia di cui aveva goduto in precedenza.<br>Durante la Seconda guerra mondiale diverse strutture della Scuola furono occupate dagli Alleati e subirono gravi danni. Nel dopoguerra, rapidamente, i danni&nbsp;furono riparati, molti laboratori furono potenziati e si verificò un notevole aumento delle iscrizioni, nonostante l’istituzione nel meridione d’Italia di diverse&nbsp;nuove Facoltà di Agraria. In quegli anni, caratterizzati da una rapida trasformazione dell’agricoltura, diversi docenti della Facoltà di Agraria di Portici furono&nbsp;presenti e contribuirono a promuovere i processi di sviluppo economico, sociale e tecnologico nell’Italia meridionale.<br>Agli inizi di questo secolo la Facoltà è confluita nel Dipartimento di Agraria&nbsp;dell’Università di Napoli Federico II, ne è stata ampliata l’offerta didattica e si&nbsp;è determinato un sostanziale cambiamento nella conduzione e nelle tematiche&nbsp;di ricerca scientifica. Il Dipartimento con il suo personale docente e tecnico si è&nbsp;sempre distinto occupando un posto di preminenza nel settore di competenza&nbsp;ed ottenendo lusinghieri riconoscimenti; è così pronto ad affrontare le nuove&nbsp;sfide che si presenteranno nel settore agro-alimentare in un contesto di rapidi&nbsp;cambiamenti, di degrado dell’ambiente e di un crescente aumento della popolazione mondiale.</p> Alessandro Santini ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 23 98 Sulla Villa dei papiri di Ercolano https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/70 <p>Partendo dall’analisi del volume La Villa dei Papiri: una residenza antica e la sua&nbsp;biblioteca, ci si propone di ripercorrere le complesse vicende legate allo scavo&nbsp;dell’edificio, alla storia degli studi e alla politica culturale borbonica con un focus&nbsp;sulle prime pubblicazioni e sulla fortuna della scoperta della Villa dei papiri in&nbsp;Europa fino ad arrivare alle nuove prospettive per lo studio dei papiri ercolanesi.</p> Rosaria Ciardiello ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 101 117 Aggiunte a Domenico Guarino https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/71 <p>Solo in tempi recenti gli studi hanno messo in luce la figura poco nota dell’artista napoletano Domenico Guarino, attivo nella prima metà del Settecento non&nbsp;solo a Napoli, ma anche nel resto dell’Italia meridionale: principalmente in Basilicata, dove ha lasciato una buona parte dei suoi lavori. In particolare, negli ultimi tempi le ricerche hanno permesso di rintracciare molteplici opere eseguite&nbsp;da Guarino in patria. Questo studio contribuisce ad ampliare il catalogo noto&nbsp;dell’artista con la presentazione di cinque tele inedite conservate nella basilica&nbsp;pontificia di Santa Croce in Torre del Greco.</p> Caterina Perna ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 119 130 Alla ricerca di un oggetto oscuro. Ottocento e sottosuolo: una storia di fonti https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/72 <p>Il presente contributo è focalizzato su quello che appare a tutta prima un oggetto oscuro: il sottosuolo. Se proprio il carattere sotterraneo contribuisce a farne&nbsp;un crocevia interpretativo, è con il lungo Ottocento che la lettura del sottosuolo&nbsp;si viene meglio articolando. Sulla base di tali premesse, ad essere richiamate&nbsp;sono alcune fonti archivistiche ottocentesche che, tagliate sul Mezzogiorno d’Italia, consentono di avvicinare lo spazio sotterraneo.</p> Mariarosaria Rescigno ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 131 139 Discussioni e recensioni https://www.ilcartastorie.it/ojs/index.php/quaderniarchiviostorico/article/view/73 <p>Discussioni e recensioni</p> Autori Vari ##submission.copyrightStatement## 2023-12-06 2023-12-06 1 6 143 170