La riforma dell’organizzazione giudiziaria del regno di Napoli nel dibattito in Consulta di Stato tra 1824 e 1825
Abstract
La riforma giudiziaria introdotta da Giuseppe Bonaparte nel 1808 nel regno di Napoli avviò un processo irreversibile. Francesco I di Borbone e il suo governo, con le riforme del 1817 e del 1819, si limitarono ad apportare poche modifiche all’architettura istituzionale disegnata dai governanti francesi. La trascrizione integrale dei documenti di un importante dibattito svoltosi nella Consulta di Stato del Regno delle Due Sicilie tra 1824 e 1826, dimostra quanto la riforma della giustizia fosse un processo irreversibile dal punto di vista dell’organizzazione e della legislazione, ma fa emergere un divario di opinioni molto forte circa la procedura dei ricorsi secondo il sistema “per cassazione”. La Corte di cassazione istituita nel 1808, che nel 1817 divenne Corte Suprema di Giustizia, fu al centro di un dibattito acceso che vide contrapposti i sostenitori della riforma francese e i cultori di una procedura di ricorsi che si ispiravano a principi e metodi appartenenti all’antica tradizione giuridica del regno.