Un’esperienza storiografica costruita e vissuta lungo i percorsi che avevano aperto nuove prospettive agli studi sul Mezzogiorno moderno

  • Silvio Zotta
Parole chiave: Rural History, Pasquale Villani, Giovanni Masi, Historiography, Maurice Aymard, Marc Bloch, Giovan Francesco de Ponte, Iñigo del Tufo, The Pignatelli Family, Basilicata, Apulia, Fernand Braudel, École des Hautes Études, Maison des Sciences de l’Homme

Abstract

L’autore colloca la sua esperienza storiografica nella lunga stagione iniziata negli anni Sessanta del Novecento, quando Pasquale Villani oriento la ricerca storica sul Regno di Napoli su temi pressoche ignorati dalla storia etico-politica. Erano quelli che riguardavano il mondo rurale e le lotte dei contadini per conservare il possesso della terra e i diritti secolari di cui godevano su di essa. E ciò anche e soprattutto mentre cresceva la spinta dell’individualismo agrario, cui diedero piena legalita le riforme del Decennio francese (1806-10). Contemporaneamente al Villani, nello stesso ambito temporale e territoriale Raffaele Ajello avviava il rinnovamento della ricerca sulla storia del diritto italiano del Mezzogiorno, liberandola dalla sacra soggezione alle fonti normative.

Con il ripudio del formalismo giuridico egli apri la ricerca in funzione della concezione del diritto come prodotto della dialettica sociale e politica. Data la contiguita temporale dei temi studiati da Villani e Ajello e data soprattutto l’affinità metodologica ed euristica che li accomunava, l’A. del saggio, per il quale il magistero e l’amicizia dei due Maestri sono stati riferimento costante, ha orientato la sua produzione sia nell’ambito della storia sociale sia in quello della storia
politico-istituzionale del Mezzogiorno, alimentandoli anche con le suggestioni che traeva dalla frequentazione della storiografia e degli storici francesi dell’École des Hautes Études e della Maison des Sciences de l’Homme. Convinto che la polemica su micro e macro storia fosse artificiosa e sterile, ha mantenuto fede alle regole fondamentali del “fare storia”. E il suo cantiere, pur se non gli placa il rammarico “per le cose che potevano essere e non sono state”, e un cantiere ancora aperto.

Pubblicato
2021-01-11