LA TRISTE E POCO COMMENDEVOLE STORIA DI CESCHINA
di Rosario Frattini

Il Principe di Tarsia, con uno dei gesti imperiosi che gli erano abituali, licenziò il barbiere che quel mattino era venuto per curargli baffi e pizzetto. L’ ingresso nel gabinetto privato del Maestro di casa, mastro Giordano, era stato abbastanza repentino  e ciò significava una qualche urgenza da affrontare e il Principe non era  uso trattare gli affari di casa dinanzi ad estranei, di rango infimo oltretutto.
Il Maggiordomo  era imbarazzato e, per nascondere questo stato d’ animo davanti al Principe che esigeva chiarezza d’ intenti e rapidità di esecuzione dai suoi sottoposti, assunse un tono irritato nel parlare:
“  Mastro Stanzione ha rifiutato il pagamento e restituita la bancale da voi firmata, Vostra Grazia. Mi ha dichiarato che la cifra è inferiore a quanto pattuito e comunque inadeguata al lavoro da lui fatto, peraltro perfettamente rispondente ai requisiti indicati nella committenza.”
“ Il Maestro presume molto di sé visto con quanto disprezzo risponde alla benevolenza e all’ apprezzamento che Noi mostriamo da sempre nei suoi confronti.” Il Principe era più seccato che adirato; era stato il Maggiordomo a suggerirgli di corrispondere al pittore una cifra inferiore a quanto pattuito.
“ Dovrebbe avere più a cuore la sua reputazione”. Il tono di mastro Giordano, il maggiordomo, era divenuto mellifluo; portava abiti neri, che volevano sottolineare la dignità della sua persona e del suo ruolo, e su quel nero la gorgiera candidissima sembrava un collarino da prete.
“ Un Gesuita in casa mi sono messo” pensò il principe” Come se non bastassero quelli che ci sono in città e i confessori della Principessa che si aggirano per le mie stanze”
“ Mastro Giordano, volete dire che avete avuto conferma delle dicerie che si fanno sulle consuetudini in uso nella bottega del Maestro Stanzione?” […]
Rosario Frattini è nato a Napoli, dove tuttora vive, nel 1954.
Ha frequentato, distrattamente e con poco profitto, l’ITCS “Enrico de Nicola”, mentre cominciavo a coltivare quelli che sarebbero rimasti i grandi interessi della mia vita: i libri, il cinema, la musica rock, il calcio, la politica, non necessariamente in quest’ ordine. E’ stato assunto giovanissimo dal Banco Di Napoli, dove ha lavorato sino al 2014, e dove si è occupato negli ultimi venticinque anni di consulenza finanziaria alla clientela privata.
Nel banco ha maturato significative, per me, esperienze politico-sindacali nella CGIL e nell’ ex PCI. Si è accostato alla scrittura solo recentemente, frequentando il laboratorio di scrittura creativa “La linea scritta” di Antonella Cilento, anche se una prima palestra è stato per me il “Blooog” sportivo di Repubblica.it dove sono stati pubblicati, con sommo sprezzo del pericolo da parte del responsabile, Fabrizio Bocca, alcuni suoi articoli di argomento sportivo e non.